Filament Workshop allo spazio Yatta!

La scorsa settimana ho partecipato ad un interessante workshop dedicato ai filamenti per stampa 3D della Colorfabb allo spazio Yatta! di Milano.

IMG_3754 La presentazione

L’evento è stato organizzato da Colorfabb che è uno dei principali produttori di filamenti per stampanti 3D, molto attivo nella ricerca di nuovi materiali di stampa e Hubs, la più grande community di stampanti 3D al mondo, che mette in comunicazione chi non possiede una stampante 3D con chi ne possiede una e permette di ottenere l’oggetto che vuole, realizzato dall’Hub preferito (così si chiamano i laboratori di chi possiede una stampante e la mette a disposizione della community). Conta oltre 18 mila stampanti (18067 in questo momento) in più di 150 paesi e ha un trend di crescita vertiginoso, di circa 3 mila stampanti ogni 6 mesi, Milano risulta essere una delle città con più stampanti connesse al mondo (3° posto dopo New York e Los Angeles). Di fatto è il più grande service di stampa al mondo, senza possedere nemmeno una stampante: i miracoli della Sharing economy!

La presentazione è stata incentrata sulle caratteristiche di stampa dei vari materiali presentati. In particolare:

XT è il nome del materiale che usa la olandese Colorfabb, si tratta di un particolare polimero (Co-Poliestere), appositamente studiato per l’impiego nella stampa 3D. Possiede caratteristiche simili a quelle dell’ABS, ma essendo privo di stirene durante l’uso risulta più salutare e non rilascia fumi. Si stampa a temperature simili a quelle dell’ABS, che vanno dai 240 ai 260°C ed è disponibile in molti colori, che mi sono sembrati molto vivi (è una caratteristica abbastanza importante, molto spesso si vedono filamenti di scarsa qualità con colori smorti).

– Copperfill è un filamento in PLA arricchito con rame. Va stampato ad alta velocità in quanto la presenza di rame lo rende termicamente conduttivo: il materiale si scioglie molto velocemente e ciò potrebbe causare degli eccessi di plastica nell’area superiore a quella della camera di fusione dell’estrusore, bloccando il flusso di materiale in fase di stampa.  Purtroppo la quantità di rame contenuta non è sufficientemente alta da renderlo elettricamente conduttivo, caratteristica che lo avrebbe reso parecchio stimolante per la ricerca. Una caratteristica molto interessante è la trasformazione che subisce il materiale nel tempo: contenendo rame, infatti, gli oggetti stampati con questo materiale tendono a diventare verdi.

Stampe di prova realizzate in Copperfill durante il workshop

Bamboofill è un filamento in PLA che contiene circa il 20% di fibre di bambù. Va stampato ad una velocità leggermente più alta del solito per evitare che il legno si carbonizzi nella camera di fusione, alla temperatura normalmente impiegata per il PLA (195-220°C). Il piano riscaldato, come per il PLA standard, non è necessario. Gli oggetti realizzati con questo materiale sembrano realizzati scolpendo un blocco di legno. E durante la stampa nel proprio laboratorio sembrerà di trovarsi in una segheria.

XTCF-20 forse il più interessante tra quelli proposti. Si tratta di un filamento in materiale XT caricato con un 20% di microfibre di carbonio. Ha una densità leggermente superiore a quella del materiale puro, ma possiede una resistenza alla flessione doppia rispetto a quella del PLA, e permette di realizzare componenti molto più resistenti (immagino gli utilizzi nei campi meccanici o aeronautici). La pecca principale di questo materiale è l’alta abrasività delle microfibre di carbonio, che farebbero consumare molto velocemente l’ugello di stampa, solitamente realizzato in ottone (pare che stampando una bobina da 750 grammi vengano consumati ben quattro ugelli). Il rimedio è quello di utilizzare degli ugelli in materiali più resistenti, come acciaio inox o leghe di rame arricchito.

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Bamboofill, Copperfill e XTCF-20

In futuro condurrò dei test di prova con i vari materiali.

Lo spazio Yatta! è un makerspace di Milano, si trova a due passi dalla stazione Garibaldi, e come in tutti gli spazi di questo tipo mi sono subito sentito a mio agio. Il reparto stampanti è molto ben fornito (ho contato otto macchine), ha un’area di coworking con sei postazioni di lavoro e un’area in cui vengono tenuti frequentemente corsi e workshop.

Per quanto mi riguarda è stata un’ottima occasione che mi ha permesso di vedere di persona come funzionano i vari materiali (che non avevo mai visto e testato personalmente) e soprattutto ampliare i contatti nel settore. Degna di nota la conoscenza di Nikita, un ragazzo estone (da quelle parti sono parecchio avanti sul lato IT) che mi ha presentato un progetto molto interessante che sperimenterò molto presto.

Link utili:

Hubs https://www.hubs.com/

Colorfabb http://colorfabb.com/

Yatta! http://www.spazioyatta.it/

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